CUSTOZA
Storia, passione e profumi tradotti in vino.
Storia, passione e profumi tradotti in vino.
Freschezza, leggera aromaticità, considerevole bevibilità e abbinabilità: sono queste le caratteristiche essenziali del Custoza, vino che, peraltro, soprattutto quando proviene da particolari selezioni effettuate nei vigneti, mostra anche buone capacità di affinamento nel tempo.
Il savoir faire dei produttori consente all’uvaggio del Custoza di esaltare il profumo delicato, floreale e fruttato della garganega, il colore caratteristico del trebbianello ed i sentori leggermente aromatici della Bianca Fernanda, così come i caratteri peculiari delle altre varietà a bacca bianca coltivate nella zona.
Il profilo sensoriale che ne scaturisce presenta particolari note fruttate e floreali, accompagnate talvolta da accenni di erbe aromatiche e di spezie. In estrema sintesi, si può affermare che le varietà di base permettono di definire l’uvaggio che dona l’identità al Custoza, mentre le varietà complementari permettono di arricchirlo con bouquet tipici.
Accanto al Custoza tradizionale, alcuni produttori realizzano anche piccole quantità di Custoza Superiore, proveniente da uve di alcuni cru locali, di Custoza Spumante e di Custoza Passito (quest’ultimo si rifà ai vini che nella zona venivano serviti un tempo alla fine dei pranzi festivi).
Colore: giallo paglierino, a volte con riflessi verdi o dorati;
Profumi: delicatamente fruttato (frutta bianca e gialla croccante) e floreale, leggermente aromatico, con accenni sottilissimi di erbe di prato e, talvolta, una speziatura che ricorda lo zafferano; con l’invecchiamento si incrementano i sentori speziati e le note fruttate mature;
Gusto: sapido (localmente si usa dire “salato”), delicatamente morbido, di giusto corpo, talvolta piacevolmente ammandorlato nel finale, ricorda sotto il profilo aromatico i profumi colti all’olfatto.