VITIGNI
La materia prima che fa la differenza.
La materia prima che fa la differenza.
I principali vitigni dell’area del Custoza, identificabili come autoctoni, sono la garganega, il trebbianello (un biotipo locale del tocai friulano) e la Bianca Fernanda (un clone locale del cortese).
Il disciplinare di produzione prevede inoltre la possibilità di utilizzare altri vitigni: trebbiano, malvasia, riesling italico, pinot bianco, chardonnay e Manzoni.
Vediamone nel dettaglio le caratteristiche:
Il De Crescenzi (1495) cita il vino pregiato del bolognese e padovano ricavato dalle sue uve. Successivamente, diversi ampelografi hanno delimitato l’area di coltivazione della garganega alle province di Verona, Vicenza e ai Colli Euganei.
Il vitigno è caratterizzato da un germogliamento leggermente tardivo, mentre le altre fasi fenologiche sono medie. Presenta un peso medio del grappolo medio-elevato (200-400 g). Preferisce potature lunghe a causa della fertilità distale e forme a pergola. Risulta abbastanza sensibile al freddo invernale.
Vitigno coltivato nel Veneto e nel Friuli probabilmente, secondo Dalmasso, fin dalla fine del Settecento. Proprio questo studioso lo battezzò tocai friulano nel 1933, mentre nell’area del Custoza assume il nome di trebbianello. Recenti studi dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura lo hanno identificato come sauvignonasse, vecchio vitigno del Bordolese dove è praticamente scomparso.
Germoglia abbastanza precocemente. Ha un’elevata vigoria. La fertilità delle gemme è buona, ma non quella basale, per cui necessita di potature lunghe e forme di allevamento abbastanza espanse.
L’origine del vitigno cortese, che nella zona del Custoza è conosciuto come Bianca Fernanda, non è certa: si ritiene derivi dalle province di Alessandria, Novara e del tortonese ed è conosciuto in Piemonte sin dal XVIII secolo anche con i termini dialettali corteis, courteisa e courteis.
Tutte le fasi fenologiche si collocano in media epoca: germogliamento nella seconda decade di aprile, fioritura tra la prima e la seconda di giugno, invaiatura nella seconda decade di agosto e vendemmia entro fine settembre. È un vitigno dall’elevata vigoria, con un rapido accrescimento dei germogli e una vegetazione rigogliosa.